Valencia, spero di rivederti presto! Cosa fare in 3 giorni
In questo momento storico, in cui viaggiare ci è vietato, è ancor più importante utilizzare i ricordi per tornare indietro nel tempo. Valencia, ricordarne i colori, i sapori e i profumi. Con la speranza di mostrare il passaporto molto presto!
Valencia, degna avversaria di Siviglia, Madrid e Barcellona. Il boom economico e turistico risale alla fine del XX e inizio del XXI con l’attrattiva dell’America’s Cup e del Gran premio d’Europa, la costruzione del Bioparc, del Palazzo della Musica, dei congressi e della Città delle Arti e delle Scienze.
Leggi il post per conoscere le 10 cose da fare assolutamente durante una vacanza a Valencia. Noi l’abbiamo fatta in 3 giorni, a Capodanno, ma se ci si unisce qualche giorno al mare, può essere una settimana di vacanza ideale.
1 La Cattedrale di Valencia
Costruita nel XIII secolo, la Cattedrale sorge in luogo considerato ”sacro” in cui già erano sorti un tempio romano prima e una moschea musulmana dopo. La visita della Cattedrale di Valencia dovrebbe iniziare dal Miguelete (prende il nome dal San Michele Arcangelo, il santo che si festeggiava il 14 marzo quando venne battezzata la grande campana che si trova sulla terrazza), la torre che sovrasta la Cattedrale, e offre una magnifica visita su buona parte del centro storico, sulla campagna alle spalle di Valencia e sul Mare che le sta davanti. La salita, con i suoi 207 scalini, porta all’altezza di 50,85 metri. Qui la storia.
La cattedrale non ha uno stile unico, perché si intrecciano il romanico, il gotico e il barocco; questa caratteristica è evidente soprattutto ammirando i tre portali che danno accesso alla Cattedrale. Il Portale principale è quello “de los Hierros” (dei Ferri) ed è di stile barocco. Il Portale degli Apostoli, invece, è di stile gotico e infine il Portale del Palazzo, è di impronta Romanica.
Ma ciò che attira i turisti e fedeli da tutto il mondo è il Santo Graal: il Calice che Gesù pare abbia utilizzato nell’Ultima Cena e custodito all’interno della Cattedrale. La Coppa, conservata in una teca, è del I secolo A.C ed è realizzata in agata corallina. In realtà si tratta di 3 pezzi indipendenti, anche se danno l’impressione di essere un pezzo unico. La parte più bella del Graal è la base ricoperta di oro, perle e pietre preziose, tra cui due rubini e due smeraldi di grande valore.
2 La Città delle Arti e delle Scienze di Valencia
Dove una volta passava il letto del fiume Turia, Santiago Calatrava ha realizzato La Città delle Arti e delle Scienze, complesso architettonico che ha completamente ridisegnato una parte della città.
Il quartiere, di circa 350.000 metri quadrati, racchiude al suo interno sei spettacolari sezioni: l’Oceanografic, l’Umbracle, il Palazzo delle Arti, il Museo della Scienze, l’Hemisfèric e l’Agorà. Per visitare con calma la Città della Scienza di Valencia ci vogliono almeno 2 giornate intere. Se avete meno tempo, è meglio selezionare in anticipo le cose da vedere. Qui qualche specifica.
Palazzo delle Arti Reina Sofia
In questo splendido palazzo, forse il più bello di tutta la Città, trovano spazio tutte le manifestazioni artistiche e culturali legate a musica, danza e teatro. Per questo monumentale edificio, l’archistar Calatrava ha pensato ad una nave che solca il mare fino ad arrivare nel letto del fiume Turia. Al suo interno ci sono 4 teatri, dedicati rispettivamente a lirica, sinfonica, balletti e spettacoli teatrali, con capienza da 400 a 2.500 posti e tutto intorno giardini.
L’Umbracle
Nelle intenzioni di Calatrava l’Umbracle deve essere la parte del complesso più proiettata verso il futuro. Si tratta di una passeggiata panoramica di circa 320 metri formata da granito, legno, acciaio e opere d’arte, che accompagna i visitatori lungo un percorso dall’alto su tutta la Città della Scienza. Uno spazio da cui si può vedere il presente e, soprattutto, il futuro della Scienza e della Tecnologia. L’Umbracle riprende, in modo estremamente moderno e tecnologico, la tradizione europea del Giardino d’Inverno. Sopra gli archi ci sono piante rampicanti, che stanno prendendo progressivamente possesso di tutti gli archi. Le piante che Calatrava ha scelto sono la Madreselva (caprifoglio) per la sua forza e la Bouganvillea per la sua bellezza ornamentale. Il pavimento dell’Umbracle è decorato con il Tek, un legno tropicale resistente ad acqua, vento e sole. Lungo il percorso sono stati piantati 50 tipi di specie floreali tipiche della regione di Valencia. Completano questo splendido giardino 99 palme, 78 palme nane, 62 aranci, 42 alberi di specie diverse ma tutte tipiche del territorio valenciano e altre centinaia di specie floreali di tutto il mondo.
L’Hemisféric
E’ una struttura architettonica di 13.000 mq che ospita un planetario destinato principalmente alla proiezioni di film e documentari in formato Imax Dome. L’Hemisfèric ricorda la gigantesca metà di un occhio che diventa intero grazie al riflesso simmetrico sull’acqua. Soprattutto di sera, quando si accendono le luci e l’Hemisfèric si riflette nei 24.000 mq di stagno su cui è adagiato. La parte più importante di tutta la struttura è la sfera centrale che ospita il grande planetario e la sala per le proiezioni delle pellicole tridimensionali Imax. Inclinati su comode poltrone, un immenso schermo ovale avvolge la vista degli spettatori. Scene iperrealistiche vengono proiettate trasportando la fantasia in mondi lontani.
Il Museo delle Scienze Prìncipe Felipe
Il Museo della Scienza è uno spazio interattivo dedicato alla scienza in tutte le sue forme. E’ il più grande museo di tutta la Spagna, con una superficie di 42.000 mq di cui 26.000 destinati ad ospitare esposizioni dedicate alla Scienza. Il Palazzo, dedicato al Principe Filippo, ha una struttura particolare; da lontano ricorda lo scheletro di un animale gigantesco. Entrambi i lati del palazzo sono ricoperti interamente da vetri che filtrano e regolano la luce proveniente dal sole. Lo spazio interno è diviso in tre aree principali, ognuna dedicata ad un ambito particolare della scienza.
Il motto del Museo della Scienza di Valencia è “Toccare è sempre permesso”. Mentre per tutti gli altri musei del mondo è l’imperativo è “Vietato toccare” a Valencia è proprio il contatto con la scienza che si chiede. Tutte le installazioni e le esposizioni richiedono la partecipazione attiva dei visitatori, grandi e piccoli. Ad esempio, nel laboratorio dedicato al DNA è possibile muoversi in modo interattivo all’interno delle sequenza di Genoma e capire come si uniscono i cromosomi che danno origine alla nostra vita. Allo stesso modo, nel laboratorio di Foucault si imparano alcuni principi che regolano il movimento della Terra e si può osservare in azione il famoso “Pendolo di Foucault”. Oltre ai numerosi laboratori, l’offerta del Museo della Scienza è completata da mostre temporanee su argomenti scientifici di ogni genere.
L’Oceanografic
L’Oceanografic è uno spazio immenso, circa 100.000 mq in cui sono ospitate circa 500 specie per un totale di 45.000 esemplari. Tutti i mari e gli ambienti marini del mondo sono stati riprodotti in modo fedele, accompagnando i visitatori attraverso un percorso realistico all’interno della natura del mondo. Quattro le aree principali: Mediterraneo, Artico, Oceani, Tropici, a cui si aggiungono un delfinario e un auditorium con un immenso acquario.
L’Agorà
L’Agorà è l’ultima realizzazione in ordine di tempo della Città della Scienza di Valencia. Si tratta di un’area di 5000 metri quadrati che, una volta conclusa, ospiterà manifestazioni sportive ed eventi al chiuso.
3 Quartiere Il Barrio del Carmen
Il Barrio del Carmen è uno dei quartieri storici del centro storico di Valencia, con una storia millenaria alle spalle: da rifugio a caserma a luogo di prostituzione a centro dell’aristocrazia medievale fino ad essere quartiere operaio nel 1900. Oggi è uno dei posti più frequentati della città, sia di giorno che di notte. La mattina è il luogo dello shopping, tra negozi alternativi e atelier di grandi marche, di notte è il posto preferito dai giovani che vengono a rilassarsi dopo una giornata di studio o di lavoro, intrattenendosi nei vari localini che popolano il quartiere e andando ‘de copas’.
Si arriva al Barrio del Carmen costeggiando il letto del fiume Turia verso sinistra dopo aver superato la Cattedrale. Il centro del Barrio del Carmen è la Plaza del Carmen dove sorge la chiesa e il convento del Carmen Calzado, nucleo originario intorno al quale cominciò ad aggregarsi la popolazione del quartiere.
4 Il mercato della seta
La Lonja de la Seda (Mercato della Seta) è nata come emblema dell’età d’oro di Valencia, è stata il centro delle attività commerciali e culturali agli inizi del XVI secolo, oggi Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Uno degli esempi più belli e meglio conservati di architettura tardo gotica in Europa, da un lato intimorisce con l’imponenza della sua struttura e dall’altro seduce con l’eleganza dei suoi ornamenti.
5 Il Mercato Centrale
Di fronte al magnifico edificio della Lonja sorge una struttura d’acciaio, con le vetrate colorate e le ceramiche dipinte a mano sulla facciata: è il Mercato centrale, con i suoi 959 banchi di prodotti freschi. Colori, odori e sapori in un gioiello dell’architettura modernista.
6 I Giardini del Turia
Valencia è la tipica città romana sorta lungo le rive di un fiume. Il fiume Turia da un lato, ha favorito lo sviluppo dell’insediamento urbano, dall’altro, è stato causa di continui straripamenti ed inondazioni. Dopo l’ultima inondazione del 1957, le autorità hanno deciso di deviare il corso del fiume, e dove prima era il suo letto ora sorgono i Giardini del Turia: un’oasi di verde e di pace in pieno centro urbano. Tra pini, oleandri e palme potrete trascorre qui il vostro tempo libero, facendo una corsetta tra i viali o sfruttando uno dei servizi sportivi che i Giardini offrono. L’attrazione principale del parco è una scultura monumentale di Gulliver, lunga 70 metri, ispirata al personaggio di Jonathan Swift.
7 Il Bioparc
Il Bioparco di Valencia è molto di più di un tradizionale zoo. E’ un progetto innovativo in cui gli spazi dove gli animali vivono in gruppi sociali, senza separazione dalle altre specie, proprio come in natura. Il parco è diviso in 3 grandi aree: la savana africana, le foreste equatoriali dell’Africa e del Madagascar e le zone umide africane. Si può passeggiare in queste zone, osservando gli animali in libertà ma in tutta sicurezza. Leoni, leopardi, giraffe, gorilla, rinoceronti, ippopotami, elefanti, lemuri e molti altri animali sono gli ospiti del parco a cui si aggiungeranno presto animali asiatici e dell’America del Sud.
Al sito qualche info.
8 Le spiagge
Dopo decenni in cui il porto e le attività industriali avevano creato disastri, Valencia si è ripresa il mare e le spiagge. La zona del porto, chiamata oggi Marina Real Juan Carlos I, è stata riqualificata. Ci si può rilassare passeggiando sul lungomare che porta alle spiagge cittadine di Les Arenas e Malvarrosa. Se amate la natura, a poca distanza c’è la Riserva di Albufera, il più grande lago di Spagna.
9 Cosa mangiare a Valencia
Ovviamente il piatto tipico di Valencia: la paella. Nei ristoranti, nei chioschi di strada, la paella di Valencia è fatta con pollo o coniglio, senza frutti di mare. Oltre al piatto tipico, la cucina di Valencia è tipicamente mediterranea: quindi abbondano i piatti di pesce, le mandorle e il miele, alla base del dolce più tipico: il torrone. Una bevanda tipica che vi offriranno ovunque, soprattutto d’estate, è l’horchata de chufo: succo farinoso di un tubero di fiume.
10 Dove dormire a Valencia
Per scegliere il posto in cui alloggiare, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Noi abbiamo dormito in centro storico (Ciutat Vella) per essere comodi a tutto e respirare la vera aria Valenciana. Una seconda possibilità è alloggiare vicino alla spiaggia se si vuole più tranquillità, si trova a circa 4 km dal centro, ed è servita da linee di metro e tram che ho riportato nella mappa per comodità.
Valencia offre davvero una ventata di giovanile freschezza pur mantenendo un atmosfera storica. Nei suoi vicoletti si può respirare una spagna autentica, genuina.
A presto Valencia!